Itinerario Islanda 12 giorni fai da te: cosa fare, dove dormire e mangiare

Autore: Veruska Anconitano, Award-Winning Food Travel Journalist, Sommelier & Outdoor LoverInformazioni autore
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Veruska Anconitano
Veruska è una Consulente nella SEO Multilingue e nella Localizzazione. Iscritta all'ODG, è una sommelier certificata ed una giornalista di viaggi enogastronomici, premiata tra le altre cose come World Best Food Travel Journalist. È anche una grande appassionata di attività all'aperto. Veruska è co-proprietaria di diversi siti che offrono servizi a un pubblico globale.
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Pianificare un itinerario per l’Islanda fai da te in 12 giorni non è assolutamente difficile ma la rotta va pianificata con una certa attenzione sia per evitare problemi legati alle condizioni del tempo che per vedere quanto più possibile. Le condizioni delle strade e anche il periodo scelto possono modificare di molto l’esperienza di viaggio in Islanda che, essendo oggi sulla cresta dell’onda, è piena di turisti tutto l’anno con il picco tra giugno e agosto che rende le cose più difficili se si scelgono le rotte classiche e battute.

Di seguito un itinerario di 12 giorni in Islanda per chi vuole spendere tempo in mezzo alla natura riservando a Reykjavik una visita abbastanza veloce e concentrandosi non solo sulla parte Sud, la più famosa, ma anche sull’Ovest, la meno conosciuta e tutta da esplorare. Come mezzo di trasporto abbiamo scelto un SUV prenotato con Europcar; il nostro itinerario è focalizzato sulla natura e sul cibo per cui molte delle visite proposte sono possibili solo se si ha a disposizione un SUV o 4×4 perché le strade possono essere poco agevoli e percorribili solo con un mezzo pesante.

Nota bene: il nostro viaggio di 12 giorni si è svolto ad aprile e le temperature non sono state di certo primaverili o calde. Per questo motivo, molti siti e strade erano più difficili del solito perché ancora piene di neve e ghiacciate (e abbiamo vissuto nevicate e bufere durante i nostri 12 giorni) però in generale se si esce dal Ring Road le strade sono nella maggior parte dei casi non asfaltate e dunque non agevoli da percorrere se non si è avventurosi o abituati o se non si ha a disposizione un SUV.

Itinerario Islanda fai da te: 12 giorni on the road

Giorno 1

Arrivo a Reykjavik. Ritiro auto e direzione Thingvellir National Park, il sito del primo Parlamento islandese (Alþingi, oggi Patrimonio Unesco) con passeggiata sul canyon di Almannagjá, la placca tettonica che divide l’Europa dall’America e sul pittoresco Lake Þingvallavatn. E’ possibile raggiungere, nel parco, la cascata di Öxarárfoss che pur non essendo tra le più spettacolari è particolare per via della sua collocazione: ricade infatti sulla parte americana della crosta terrestre ed è circondata da pietre laviche. Da Thingvellir direzione Geyser dove fermarsi ad ammirare lo spettacolo dell’acqua bollente che da sotto la crosta terrestre viene sputata fuori ad intervalli regolari; esistono diversi geysers nella stessa zona e in alcuni ci si può fermare per vedere l’acqua che bolle come in una pentola. Da Geyser in pochi minuti si arriva a Gullfoss una delle cascate più spettacolari d’Islanda che si getta nel canyon dopo essersi allargata a dismisura prima di formare un getto d’acqua incredibile. Il paesaggio di Gullfoss cambia in base alla stagione (noi l’abbiamo vista in inverno e in primavera con la neve e con la neve in procinto di sciogliersi e lo spettacolo è davvero incredibile, sempre!). Pernottamento a Fludir, pochi Km da Gullfoss all’hotel Icelandair con cena presso il ristorante dell’hotel che serve piatti tradizionali.

thingvellir
gullfoss
cod

Giorno 2

Da Fludir si parte per andare alla scoperta della Secret Lagoon, una sorgente geotermale naturale da cui esce acqua calda a 38-4o° tutto l’anno. Da qui si inizia a scoprire il Sud in modo da evitare di dover correre per vedere tutto il giorno successivo. Sulla strada principale, la R1, sono molti i punti panoramici dove fermarsi così come il numero di turisti decisamente alto e man mano che ci si avvicina a Seljalandsfoss i bus turistici aumentano. Foto in abbondanza e stop over presso l’Hotel Anna per un dolce e un caffè in un hotel storico a conduzione familiare prima della tappa alla spiaggia di Sólheimasandur dove si trova il relitto abbandonato del Douglas Super DC-3 dell’aviazione americana costretto ad un atterraggio di emergenza nel 1973: per arrivarci bisogna percorrere circa 40 minuti di strada a piedi (un tempo si arrivava in macchina sotto l’aereo ma per via dei troppi turisti e degli atti vandalici i proprietari dei terreni dove si passava hanno deciso di recintare tutto) e all’arrivo ci si trova di fronte ad un muro di turisti in posa sopra, sotto e in mezzo all’aereo. La location è decisamente suggestiva, alla visita non vanno (secondo me) riservate aspettative troppo alte. Si torna indietro, direzione Seljalandsfoss con scalata fin dietro la cascata per godersi lo spettacolo della cascata da dietro. La giornata se hai una macchina 4×4 si conclude ad Háifoss, sulla strada del ritorno, una delle cascate più spettacolari d’Islanda che si raggiunge solo tramite una strada non asfaltata e attraversando un fiume oppure in 6-7 ore di camminata per ammirare un paesaggio davvero incredibile e unico. Stremati ma felici si torna a Fludir.

aereo Islanda

Seljalandsfoss

Giorno 3

Prima tappa della giornata l’incantevole vallata di Gjáin a cui si arriva solo se si ha a disposizione un 4×4 e che rivela un paesaggio da fiaba tra ruscelli, cascate e grotte prima di dirigersi, ancora solo se si ha un 4×4, verso Thjofafoss, la cascata verde circondata da un paesaggio lunare vicinissimo al vulcano Hekla. Pranzo presso il localissimo Restaurand Strond per assaggiare le specialità del luogo (carne di cavallo, polpette di pesce, etc) e direzione Skógafoss, la famosissima cascata dal getto potente che richiama frotte di turisti (in zona anche un famoso food truck dove assaggiare il fish and chips locale, imperdibile!). Da Skogafoss direzione Dyrhólaey, meraviglioso arco naturale circondato da scogliere altissime da cui si vede anche Reynisfjara con la Black Sand Beach, la spiaggia nera con le rocce di basalto che formano una piramide: secondo la leggenda, due trolls tentarono di portare una nave a terra ma furono trasformati in pietra. Cena a Vik presso Sudur Vik, famoso per la sua zuppa di pesce. Da Vik, si parte in direzione Klaustur per pernottare presso il locale Icelandair Hotel.

Gjain
Skógafoss
black beach
zuppa aragosta
meringata

Giorno 4

Prima tappa della giornata è Foss á Síðu, una piccola cascata in una splendida location che però non è accessibile in quanto proprietà privata. Sulla strada ci si ferma a Núpsstaður, un villaggio antico con edifici bassi costruiti in legno e pietra e poi ricoperti di torba per mantenerli isolati e caldi contro il freddo: le turf houses, questo il nome, si trovano in tutta l’Islanda e sono Patrimonio mondiale dell’UNESCO. Prossima tappa Skaftafell dentro Vatnayokull Park e la camminata di 45 minuti verso Svartifoss, la cascata che “salta” all’interno di una serie di rocce di basalto nere dalla forma ad organo.
Check in al Fosshotel Glacier Lagoon e direzione Jökulsárlón e Diamond Beach, la laguna di ghiaccio formata a causa dello scioglimento del ghiacciaio Vatnajökull e che dimostra in modo visibile gli effetti del riscaldamento globale. È infatti sempre più grande ogni anno e cambia velocemente proprio per via dello scioglimento dei ghiacciai. Tirata fino ad Hofn, paesino di pescatori famoso per l’aragosta e cena da Humarhöfnin Veitingahús per assaggiare proprio la specialità del luogo prima di rientrare al Fosshotel.

turf houses
Skaftafell
laguna ghiaccio

lobster

Giorno 5

Mattinata dedicata all’esplorazione di Jökulsárlón e Diamond Beach, pranzo al Fosshotel e partenza per la scalata del ghiacciaio di Falljokull a Skaftafell con discesa in una delle più tante grotte di ghiaccio ancora accessibili: le grotte di ghiaccio si formano da fine ottobre e intorno a metà aprile iniziano a sciogliersi e in nessun periodo dell’anno, così come i ghiacciai, sono accessibili senza la supervisione di personale specializzato: per noi i ragazzi di Adventures.is. Falljokull e molti dei ghiacciai in Islanda si stanno sciogliendo molto velocemente a causa del riscaldamento globale e alcuni di loro si suppone spariranno nei prossimi 5-10 anni. Rientro al Fosshotel e cena presso il ristorante dell’hotel.

Falljokul
pesce

Giorno 6

Direzione Dverghamrar come prima tappa della giornata che ci condurrà a Reykjavik la sera: Dverghamrar è una formazione basaltica che si è formata dall’incontro tra la lava e l’acqua e suggerisce la presenza di mistiche creature. Piccola e veloce tappa a Kirkjugólf, colonne di basalto erose da vento e acqua e dalla forma esagonale che richiamano il pavimento di una chiesa. Da qui si tira dritti fino ad Icelandic HorseWorld a Skeidvellir per una passeggiata tra le bellezze della natura islandese in sella ad un cavallo locale: 2-3 ore in piena libertà e divertendosi, sia da principianti che da professionisti. Da Skeidvellir ci dirigiamo a Reykjavik dove soggiorneremo all’Icelandair Hotel Marina. Cena da Matur og Drykkur, ristorante che rivisita la tradizione enogastronomica islandese ed è stato inserito anche nella nuova Guida Michelin (vedi recensione QUI).

Dverghamrar
icelandic horses
horses

Giorno 7

Mattinata dedicata a Reykjavik con passeggiata in città e arrivo alla Hallgrimskirkja, la cattedrale, passando per l’Harpa con stop presso uno dei tanti caffè locali e passeggiata anche nella zona del porto, riqualificata e oggi interessante area con attrazioni e locali. Pranzo da Hofnin per un assaggio di uno dei prodotti locali, il baccalà islandese (scopri di più sul baccalà QUI) preparato sia in maniera tradizionale che rivisitata. Da Reykjavik si parte verso l’Ovest dell’Islanda attraversando Hvalfjörður e fermandosi sulla strada a Laxa i Kjos, una cascata che si “affaccia” su un sito vichingo e a Glanni Waterfall, che a quanto pare secondo le persone del luogo è presidio di elfi e trolls. Cena da Hraunsnef, rinomato per l’offerta di cibo locale con ingredienti prodotti in loco: imperdibili gli hamburger e i dolci a base di latte e formaggio. In zona si produce anche una birra che contiene un minimo quantitativo di testicoli di balena, sicuramente da provare se la si riesce a provare. Pernottamento presso l’Hotel Husafell, unica struttura della zona.

harpa
hofnin
baccala
glanni
burger islanda

Giorno 8

Mattinata dedicata alla scoperta di Langjokull, il secondo ghiacciaio più grande d’Europa all’interno del quale sono state costruite delle grotte aperte nel 2015. Grazie ad Into the Glacier si arriva sul ghiacciaio e si entra nel tunnel che scende ben 1260 metri sotto il livello del mare: le grotte sono lunghe 500 metri e arrivano 30 metri sotto il ghiacciaio e le pareti del ghiacciaio raccontano la storia del ghiacciaio e il numero di eruzioni vulcaniche avvenute. Siccome i ghiacciai si muovono rapidamente, non si sa per quanto tempo il tunnel sotto Langjokull resterà accessibile. Dopo la visita al ghiacciaio, lo scenario cambia da Haafell Goats and Roses, un centro per l’allevamento e la cura delle capre islandesi e per la loro preservazione dal momento che qualche anno fa in Islanda era rimasta una sola capra: Johanna e la sua famiglia deliziano i visitatori con un giro nella fattoria (e si possono tenere in braccio le caprette!) e un assaggio di prodotti realizzati con il loro latte tra cui cheesecake, pudding e salsicce. Ultime tappe della giornata Hraunfossar e Barnafoss, due cascate che si intrecciano dando vita ad un paesaggio unico, prima di una cena presso l’hotel Husafell, in corsa per la stella Michelin.

Langjokull

haafell
Barnafoss
islanda cibo

Giorno 9

orca

Da Husafell si parte in direzione penisola di Snæfellsnes con whale watching in barca con Laki Tours: i tour partono da Olavsvilk, si viene dotati di tuta termica e ci si dirige in mare aperto per tentare di vedere balene, orche e quanti più animali possibili. Il mare del Nord può creare problemi di stomaco per cui dopo il tour si devia per 15 km per il check in all’hotel Budir, base per i prossimi due giorni, prima di una cena al Laki Cafè di Grundarfjorour e stop fotografico con hiking a Kirkjufell.

kirkjufell

Giorno 10

Tutta la giornata è dedicata alla visita della penisola di Snæfellsnes, 100 km di natura incontaminata che può occupare un’intera giornata se si cammina e si scala (come successo a noi) oppure solo qualche ora. Da non perdere il sentiero costiero tra Arnarstapi e Hellnar seguito da un pranzo semplicissimo ed ottimo al Fjöruhúsið café, una camminata lunga tra Lóndrangar e Þúfubjarg, la spiaggia nera e rossa di Djúpalónssandur & Dritvík dove anni fa si arenò una barca inglese di cui ancora sono visibili i resti (oggi protetti), la salita al Saxholl Crater e i due fari di Öndverðarnes e Svörtuloft (raggiungibili solo con un 4×4). Cena all’Hotel Budir e passeggiata per ammirare la Black Church di Búðir e quello che viene considerato un bosco infestato di elfi, trolls e creature mitiche. Budir è considerata una delle zone migliori dove vedere l’aurora boreale e se siete fortunati come siamo stati noi vi capiterà di trovarvi di fronte uno spettacolo incredibile.

Hellnar
Svortuloft
aurora

Giorno 11

Ultimo giorno pieno, tre le opzioni disponibili:

  • Opzione 1: arrivo diretto a Reykjavik e interna giornata in città in pieno relax con tanto di bagno in piscina.
  • Opzione 2: arrivo diretto al Sud e giornata dedicata alla scoperta di questa zona con visita al ponte tra America-Europa e la placca tettonica che divide il mondo, il faro di Gardour, le sorgenti di Gunnuhver e le scogliere di Hafnaberg con cena a base di pesce a Grindavik da Fish House, Bryggjan famoso per la sua zuppa di aragosta, Salthusid o Hja Höllu.
  • Opzione 3: arrivo diretto alla Blue Lagoon, giornata in acqua (leggi QUI la recensione completa) e cena nel ristorante all’interno oppure a Grindavik, in uno dei due ristoranti menzionati sopra.

Se la partenza il giorno dopo è prevista la mattina presto, restituzione macchina e pernottamento all’Airport Hotel Aurora Star, 5 minuti a piedi dall’aeroporto.
Se la partenza il giorno dopo è prevista in giornata, pernottamento di nuovo presso l’Icelandair Hotel Marina di Reykjavik e restituzione della macchina poco prima della partenza.

lagoon
bridge
gurdur
fish

Giorno 12

Se il tuo volo parte in giornata, scegli una delle opzioni proposte per il giorno 11. Se invece parti la mattina presto, buon viaggio!

On the road in Islanda: consigli generici

  1. Tieni sempre in macchina un paio di calzini di scorta perché i piedi, anche con le scarpe impermeabili, possono inumidirsi;
  2. Fai benzina non appena trovi una pompa disponibile perché potresti non incontrarne più nel raggio di Km;
  3. L’acqua è buona ovunque, portati dietro una bottiglia e riempila al bisogno senza acquistare acqua al supermercato;
  4. Per la stessa filosofia della benzina, portati dietro qualche snack nel caso in cui la fame ti assalga e non ci sia nulla per Km;
  5. Scarica le mappe in modo da poterle consultare offline.

[Tutte le foto sono copyright di Giuseppe. Il viaggio in Islanda è stato realizzato nell’ambito di un progetto giornalistico e fotografico grazie al sostegno di InspiredbyIceland, Europcar Iceland, Icelandair Hotels, tutti i tour operator che ci hanno regalato emozioni uniche grazie ai loro tour, i ristoranti che ci hanno dato la possibilità di testare la bontà della cucina islandese e le persone che ci hanno raccontato le loro storie per permetterci di raccontarle]

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